Regalare i soldi dei cittadini e dello stato ai furbi, rispettando le leggi: i costi massimi specifici.

Massimo Tormento: Ciao Modesto.

Modesto Pessimista: Ehi Massimo, che piacere incontrarti di nuovo. È un po’ di tempo che non ci scambiamo due idee. Come stai? E il lavoro?

Tormento:  Il lavoro è sempre più difficile tra cambiamenti delle norme a cadenza ormai quindicinale e la burocrazia a livelli parossistici. Hai visto il decreto dei costi massimi specifici (Decreto 14 febbraio 2022, in GU del 16 marzo 2022)? Che ne pensi?

Pessimista: Anche un ministro di altissimo livello scientifico, come il fisico Roberto Cingolani, è prigioniero delle logiche ministeriali e quindi il risultato del decreto è imbarazzante.

Si parla di COSTI MASSIMI SPECIFICI ma poi si precisa che non sono compresi l’ “IVA, prestazioni professionali, opere relative alla installazione e manodopera per la messa in opera dei beni”.

Per dirla in termini matematici si tratta di costi massimi specifici relativi e non di costi massimi specifici assoluti!

Pubblicata la legge in Gazzetta Ufficiale il 16 marzo 2022, con entrata in vigore prevista per 15 aprile 2022, ecco che il 12 aprile 2022, ancora prima che la legge sia in vigore, vengono già pubblicate, dallo stesso ministero che ha scritto il decreto, le FAQ per la corretta interpretazione del decreto.

A dimostrazione, evidentemente, della piena consapevolezza del MITE di avere scritto un provvedimento poco chiaro.

Incredibile: siamo così abituati a queste sortite che neanche ci meravigliamo più.

Tormento: Io invece voglio farti notare un aspetto più terra terra. Io sono un uomo pratico e quindi ho provato a guardare il costo per un intervento semplice quale quello di installazione di una caldaia a condensazione autonoma (< 35 kW) al posto di una vecchia caldaia preesistente (un tipico intervento Ecobonus oppure trainato nel Superbonus).

La potenza più comune negli appartamenti  italiani è quella di circa 24 kW, con produzione istantanea di ACS e classe A di efficienza energetica.

Il decreto mi dice che il costo massimo specifico, per questo intervento, è di 240 euro/kWt e cioè 240 x 24 = 5.760 euro.

Se consulto i siti dei rivenditori termoidraulici vedo con facilità che il costo di una caldaia a condensazione di questo tipo, senza IVA, è nell’intervallo tra circa 650 e 1.600 euro, cioè rispettivamente circa 9 volte e 4 volte di meno del valore indicato dal decreto.

Facciamo un esempio con la caldaia a condensazione da 650 euro.

In accordo con le indicazioni dei Prezzari DEI, il costo in opera del lavoro completo, per una caldaia a condensazione autonoma,  è circa il 54 % in più del costo della sola caldaia; otteniamo, quindi, 650 euro x 1,54 = 1.001 euro.

Abbiamo quindi che 5.760 euro (il costo massimo del solo apparecchio ed accessori indicato dal decreto, escluse IVA, spese professionali, manodopera e opere relative all’installazione) è 5.760/1.001 euro = 5,75 volte il prezzo realistico del lavoro completo (in opera).

Se a 5.760 euro aggiungessi anche le spese per mano d’opera, prestazioni professionali  e opere relative all’installazione (con lo stesso criterio seguito prima) avrei un valore di circa 5.760 x 1,54 = 9.970 euro cioè quasi 10 volte il valore realistico di mercato.

In altre parole poiché il 50 % oppure il 110 % della spesa fatturata la paga lo stato, con le detrazioni fiscali Ecobonus o Superbonus, il Parlamento e i Ministeri hanno deciso di aiutare i furbi ed i disonesti a sottrarre tanti soldi allo stato pur rispettando le indicazioni di legge.

E noi paghiamo le tasse per favorire queste operazioni: davvero assurdo.

Pessimista: Caro Massimo io ti faccio notare, invece, il rapporto tra i costi massimi specifici che esiste tra due soluzioni diverse per il riscaldamento: se utilizzo una caldaia a condensazione ho il valore che tu hai già indicato di 240 euro/kWt ma se utilizzo una pompa di calore elettrica aria/acqua ho un costo massimo specifico di 1.560 euro/kWt.

Cioè 6,5 volte maggiore. Per esempio, secondo il decreto,  una caldaia per riscaldamento da 24 kW ha un costo massimo specifico di 240 x 24 = 5.760 euro ed una pompa di calore di 1.570 x 24 =37.680 euro.

Chi lo spiega ai cittadini che il ventilato futuro obbligo di installazione delle pompe di calore farà aumentare i prezzi di 6 o 7 volte?

Ma tu riesci a darmi una sola notizia positiva su questi argomenti?

Tormento: Sì. Una notizia positiva c’è. È che il nostro Presidente del Consiglio, Mario Draghi, sta tenendo la barra del timone ben salda sulla rotta per non prorogare più tutti questi provvedimenti assurdi.

Speriamo che ce la faccia.

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